Dopo la peste del 1630

Nel 1637 la Comunità di Montombraro, dopo aver passato il terribile periodo di
contagio dalla peste del 1630, invia supplica al Duca Ugo Boncompagni di poter fare
un mercato settimanale di lunedì, per tentare di “riabitare” il paese. La famosa peste del
1630, portata dai Lanzichenecchi e narrata anche dal Manzoni, decimò i due terzi della
popolazione di M.Ombraro, che risultò essere fra i paesi più colpiti del Ducato Estense.

Rif.  Busta 35 – foglio 46v. – Polo Archivistico di Vignola /Mo


Ill.mo et Ecc.mo Signore
Desiderano la maggior parte de gli huomini della Coità (Comunità) di Monte Umbrario
Podestaria di Savignano, sudditi, e servi humilissimi di Vs. Ill.ma per beneffitio di Poveri
e reabitare il Castello di deto logo , quale per il tempo del contaggio quasi restò vuoto
di persone, introdurvi un mercato. Ricorono perciò a V. E (Vostra Eccellenza) umilmente
supplicandola farlo ogni lunedì della settimana con l’esentioni, e privileggi, e Capitoli
che godono il Mercato di Vignola e quella di Pazzano Pod.ria (Podesteria) di Monfestino
che oltre ai poverelli sarà gran utile, anco al luogo sarà d’honore, e reputazione, e causerà
che il Castello si rehabiterà, ne anderà ogni giorno di mal in peggio, come
dal contaggio in qua è andato, e va facendo, suplicandola in oltre che per occasione di
detto Mercato da SS.ri (Signori) Ufficiali di Vignola, e Savignano non vi sia introdotto
novità, ne aggravio di sorte alcuna sotto qual si volia pretesto, che il tutto …illegg…
da Vostra Grazia specialissima.
Per la quale quam deus.


(risposta data dal Duca Ugo Boncompagni)
Concediamo a nostro beneplacito, che si possa fare il mercato nel luogo di Monteombraro
ogni setimana con i privileggi, et esentioni che godono, i mercati di Vignola e Pazzano
nel modo che si domanda rimettendo però al nostro Governatore di Vignola l’elea
della Giornata, et il far sopraciò alcuna provisione che riconoscesse esservi opportuna.
Isola 25 settembre 1637
Ugo Boncompagni

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