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Una fantasiosa esposizione di oltre 70 presepi collocati negli angoli più caratteristici del borgo
L’atmosfera del Natale prende vita a Montalbano di Zocca, un piccolo borgo antico di rara suggestione, che ha conservato intatto il fascino del fortilizio, con il saliscendi dei vicoli, della chiesetta settecentesca, con la sua graziosa canonica, su cui si erge il campanile del ’600.
Montalbano, piccolo borgo a soli 3 km circa da Zocca (MO), è denominato il paese "dalla terra pendente" e infatti le sue case si arrampicano quasi in verticale alla parete sud del Monte della Riva. Nel periodo natalizio Montalbano di Zocca è il suggestivo contesto di "Segui la Stella nel Borgo dei Presepi": una fantasiosa esposizione di oltre 70 presepi collocati negli angoli più graziosi e caratteristici del borgo. L'esposizione resta visibile tutti i giorni.
Nei pomeriggi festivi, in questa atmosfera natalizia, vengono offerti vin brulè e dolci ed è possibile visitare il Mercatino di Natale. In alcuni giorni festivi si svolge anche la "Corte dei Sapori": il mercatino delle eccellenze enogastronomiche con i tipici prodotti locali allestito presso Villa Cavola.
La manifestazione è organizzata dall‘Associazione Culturale "Compagnia del Borgo di Montalbano".
L’ultima commemorazione dei nove caduti civili di Montecorone durante la seconda guerra mondiale si svolse dieci anni fa. Agli inizi di aprile di quest’anno, Giovanni Temprati, nipote di uno di questi sfortunati abitanti della frazione zocchese, ha scritto all’Amministrazione comunale chiedendo di organizzare una manifestazione pubblica per ricordarli, ma a seguito delle rigide disposizioni per contenere il propagarsi il Coronavirus non è stato possibile. L’assessore Susanna Rossi Torri, assicura che la richiesta sarà presa in esame appena si potranno tenere eventi pubblici. "Quest’anno - ricorda Giovanni Temprati, membro della Consulta frazionale di Montombraro - ricorre il 75° anniversario della scomparsa di mio nonno materno, Francesco Bazzani, che morì il 15 aprile 1945, quando la guerra stava per terminare. Era sul campanile di Montecorone quando ci fu un bombardamento aereo. Il suo corpo fu dilaniato". Lo scorso marzo, Temprati si è recato in visita al cippo che ricorda i caduti civili di guerra e caduti militari, inaugurato a Montecorone nel 1995. "Avrebbe bisogno di piccoli lavori di manutenzione ordinaria - dice -, come ad esempio ridipingere le lettere scolorite, lucidare la lapide, pulire il blocco di sostegno, abbellire l’area con erbe e muschi, oltre a porvi con maggiore periodicità fiori e corone". Propone di organizzare la commemorazione nel 2021.
Tornerà presto la 'pace' fra Tolè e i modenesi
Sono già all'opera per riportare allo splendore che merita, l'antico cippo che un tempo segnalava il confine fra lo Stato Pontificio e il Ducato di Modena. E valutando lo staff che ha impugnato gli attrezzi non c'è da dubitare che il risultato sarà più che soddisfacente. Sono infatti impegnati nell'impresa di restauro, lo scultore Giuseppe Bonantini; il restauratore, pittore e inventore, Adriano Calzolari e la pittrice Luciana Fioribelli. Motivo dell'insolita impresa: riportare l'imponente cippo nella sede originaria e soddisfare così le lamentele-proteste dei modenesi, che hanno ritenuto un inaccettabile sopruso il trasferimento nel centro di Tolè del 'documento murario' ( che distava poche centinaia di metri in linea d'area dal borgo che ora lo ospita). Uno scippo simile alla Secchia Rapita, però in questo caso in senso inverso. I 'rapitori' sono stati i bolognesi. Niente di tutto questo, spiega lo storico Stefano Cuppi. Il trasferimento fu fatto negli anni '60 del secolo scorso, quando Tolè, sconquassato dal passaggio della seconda guerra mondiale, stava ricostruendosi e con quel cippo, dimenticato e ormai sommerso dalla vegetazione, pensò di dotarsi di una testimonianza storica con cui abbellire il centro cittadino.
Cuppi mostra la lapide del cippo
Il cippo fu collocato nel 1625 e aveva lo scopo di segnalare in modo certo il confine trai due stati che in quel momento si dividevano il territorio tra Bologna e Modena.
Questo avrebbe finalmente posto fine a una disputa che aveva visto scontri feroci consumatisi proprio
sul confine. In uno di questi morirono persino 13 persone.
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