(date presunte non ancora ufficializzate)
Viola, viola come la lavanda. Una delle feste più amate dai montombraresi.La “Festa della lavanda” è un appuntamento ormai fisso ed atteso non solo dai residenti ma anche da chi ama questo piccolo affascinante borgo.
Nata nel 2010 da un’idea e progetto del Prof. Ledo Leonelli, trovò definitivo compimento anche per la fattiva partecipazione del Sig. Patrizio Pellesi e del Comitato Fiera Settembrina dell’epoca.
Ricordo la 1^edizione, un successo incredibile! Ogni piazzetta, ogni angolo o via o corte di Montombraro sembrava pulsare di vita propria. Un brulichìo di persone, richiamate dal singolare evento, animò le calde serate di luglio di quel lontano 2010 immerso in un clima festoso e familiare.
Un paese vestito di viola; balconi, finestre, giardini e festoni ricamati sui vetri. Fiori e lavanda, un tripudio di sfumature e suggestioni.
Da 11 anni , il paese di Montombraro si tinge dei colori caldi della tipica atmosfera delle campagne francesi, un’atmosfera provenzale che richiama alla memoria i pittori impressionisti del ‘800. Come non pensare allora a Van Gogh, ai suoi campi di grano, i papaveri, gli iris, i fiordalisi. Come non pensare ai dolci declivi della Provenza in cui la spiga della lavanda fiorisce nel suo viola più acceso che espandendosi a macchie fra i campi ha ispirato ed ispira da sempre artisti e scrittori.

E' il mese di luglio eletto all'esaltazione di questa pianta nel borgo di Montombraro, che spargerà il suo inconfondibile profumo fra i vicoli medioevali, fin sull’antica piazzetta delle Aie, l’Oratorio S.Carlo, Via Serre, propagandosi nell’aria, fra i cortili e le case con la sua speciale fragranza. E quando le stelle illumineranno le notti di luglio, sembrerà davvero di star dentro un quadro impressionista di Vincent, di veder ruotare gli astri dentro quell’ineffabile blu soffuso, compresi nel grande affresco umano delle nostre esistenze.
E’ una festa sì, ma è soprattutto un’atmosfera dolce che penetra nella sensibilità poetica di chi riesce ancora a percepire la bellezza delle cose semplici e pure, è come seguire la traccia di un pennello impressionista per fermare quell’attimo preciso in cui la tela prende colore e diventa viva.
(Tiziana G.)
Commenti