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17 luglio 2022

Riflessioni del giorno dopo....


Ieri abbiamo presentato in teatro a Montombraro il libro "Eravamo felici con poco" curato da Rosanna e dalla sottoscritta con una collaborazione di Ledo.
Abbiamo sfidato anche il covid, in un momento di aumento rilevante dei casi. Ci abbiamo riflettuto, sapete, se farlo o meno, ma in tutti è prevalsa l'intenzione di andare avanti, di non rinunciare a vivere, tornare a vivere la nostra vita, magari con qualche cautela in più ma non rinunciare al tempo, alle amicizie, a quei momenti "buoni" che la vita ti regala nonostante tutto.......e così pronti, via!
C'è stato un grande lavoro dietro le quinte, perchè questo libro ha coinvolto più di 50 persone, per un motivo o per l'altro. Solo le testimonianze raccolte e trascritte sono più di 40.
Durante l'inverno scorso e nella primavera è stato tutto un fiorire di pensieri, consigli, opinioni, divagazioni e scritture forniti da chi ci ha aiutato nella realizzazione del libro. Una fucina di entusiasmo, aggiungo io, che man mano ci avvicinava all'evento del 16 luglio come fosse.....un traguardo per tutti!
E le collaborazioni sono state tutte belle. Ledo ha scritto un articolo formidabile sul S.Carlo, riassumendo anche nell'incontro di ieri, l'importanza dell'Istituzione nata circa 300 anni fa, che come un lampo benefico ha illuminato il paese di Montombraro, pur investito da tante diatribe postume. In effetti il S.Carlo E' Montombraro, concordo con lui.
La storia del Ronchi è più recente, ed altrettanto bella perchè parimenti nasce da un atto di generosità e altruismo, donando al paese una doppia valenza.
Certamente gli anni d'oro sono stati parzialmente descritti nel libro ma rendono l'idea di quanto fosse "ricca e vivace" Montombraro.
Per parte mia, sono lieta di aver lasciato nero su bianco un po' dell'antica storia del Ronchi, e per gratitudine ringrazio le Orsoline che mi hanno gentilmente accolta e concesso l'uso di vecchie fotografie e frammenti documentali. Voglio ricordare l'opera del Maestro scrittore Giampietro Poggi, che nei suoi scritti ha narrato la benefattrice, la Signora Giuseppina Ronchi. Per me, la sua penna è magistrale, ne ha esaltato la figura in maniera poetica, indimenticabile, ne ha cesellato il ricordo in modo incisivo e gentile. Ho voluto riportare nel libro il suo testo sulla Ronchi perchè ne esce un affresco meraviglioso.

L'incontro è stato organizzato molto bene, Don Martino è stato presente e disponibile sia al Cimitero, sia in Chiesa, ci ha aperto le porte di casa per l'evento, dunque grazie di cuore a chi comprende che lo spirito di aggregazione sociale è sempre un gran bene comune, da condividere e godere altruisticamente.
Lieta della presenza di un grande
Don, venuto per l'occasione a Montombraro. Don Angelo, un Sacerdote presente allora, ai bei tempi d'oro, un sacerdote ricordato dalle ex-collegiali come una presenza vitale, affettuosa, gentile. Una presenza importante. Grazie di essere venuto.
Le riflessioni del giorno dopo già inducono al ricordo, ma non sono velate di malinconia.
Ieri Don Martino, durante la Messa ha citato tutti i nomi delle Suore passate di qua. Saranno state circa una quarantina, è stato un bel momento, chissà se altrove ci hanno sorriso.....
Grazie a tutti.













   10 e 11 Luglio 2021
Festa della Lavanda di Montombraro
(date presunte non ancora ufficializzate)





Viola, viola come la lavanda. Una delle feste più amate dai montombraresi.La “Festa della lavanda” è un appuntamento ormai fisso ed atteso non solo dai residenti ma anche da chi ama questo piccolo affascinante borgo.
Nata nel 2010 da un’idea e progetto del Prof. Ledo Leonelli, trovò definitivo compimento anche per la fattiva partecipazione del Sig. Patrizio Pellesi e del Comitato Fiera Settembrina dell’epoca.
Ricordo la 1^edizione, un successo incredibile! Ogni piazzetta, ogni angolo o via o corte di Montombraro sembrava pulsare di vita propria. Un brulichìo di persone, richiamate dal singolare evento, animò le calde serate di luglio di quel lontano 2010 immerso in un clima festoso e familiare.
Un paese vestito di viola; balconi, finestre, giardini e festoni ricamati sui vetri. Fiori e lavanda, un tripudio di sfumature e suggestioni.


Da 11 anni , il paese di Montombraro si tinge dei colori caldi della tipica atmosfera delle campagne francesi, un’atmosfera provenzale che richiama alla memoria i pittori impressionisti del ‘800. Come non pensare allora a Van Gogh, ai suoi campi di grano, i papaveri, gli iris, i fiordalisi. Come non pensare ai dolci declivi della Provenza in cui la spiga della lavanda fiorisce nel suo viola più acceso che espandendosi a macchie fra i campi ha ispirato ed ispira da sempre artisti e scrittori. 

            
E' il mese di luglio eletto all'esaltazione di questa pianta nel borgo di Montombraro, che spargerà il suo inconfondibile profumo fra i vicoli medioevali, fin sull’antica piazzetta delle Aie, l’Oratorio S.Carlo, Via Serre, propagandosi nell’aria, fra i cortili e le case con la sua speciale fragranza. E quando le stelle illumineranno le notti di luglio, sembrerà davvero di star dentro un quadro impressionista di Vincent, di veder ruotare gli astri dentro quell’ineffabile blu soffuso, compresi nel grande affresco umano delle nostre esistenze.
   
E’ una festa sì, ma è soprattutto un’atmosfera dolce che penetra nella sensibilità poetica di chi riesce ancora a percepire la bellezza delle cose semplici e pure, è come seguire la traccia di un pennello impressionista per fermare quell’attimo preciso in cui la tela prende colore e diventa viva.


(Tiziana G.)







Sono in uscita 2 nuovi quaderni storici di Montombraro 

reperibili da Giugno 2021 a Montombraro

presso: Alimentari ORLANDI e in Edicola da OSCAR







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